Molto spesso, viene evidenziata l’eccessiva differenza di prezzo tra la birra artigianale e quella industriale, sollevando lo stupore dei neofiti che non comprendono come “lo stesso prodotto” birra possa avere prezzi così diversi a seconda che il produttore sia artigianale o industriale.
Giusto allora, fare alcune considerazioni di merito:
Birra artiginale:
- acqua buona da bere all’origine, o addirittura in certi casi da acque minerali, dipende da quello che ha a disposizione il birraio;
- il 100% di malto di orzo o grano o altri malti e/o cereali, di origine certa, prodotti da aziende non esageratamente grandi o comunque da malterie conosciute in tutto il mondo per l’estrema qualità dei prodotti (i cereali non maltati difficilmente superano il 20% degli ingredienti e vengono usati per caratterizzare la birra e non per risparmiare);
- il mosto che si ottiene è esattamente quello che finisce poi nei fermentatori, di conseguenza ogni lotto ha delle leggere differenze di gradazione;
- il luppolo è luppolo, luppolo in fiori, aromatico, profumato e… Variabile, ogni lotto avrà livelli diversi di amaro;
- il lievito viene scelto in relazione alla tipologia di birra da produrre ed in base alla volontà del birraio (estroso per definizione);
- in alcuni casi si aggiungono spezie, quali coriandolo, buccia d’arancia, bacche di cacao ecc.;
- in alcuni casi di aggiunge frutta fresca;
- la fermentazione dura quanto deve durare, dipende da quanto è in forma il lievito, dalla temperatura ecc.;
- la birra finisce in bottiglia dove viene fatta rifermentare per almeno 10 giorni.
La domanda sorge spontanea quando si vedono i prezzi dei due prodotti, ma anche la risposta vien da se dopo aver letto le materie prime utilizzate e i processi di produzione. Giusto dire, però, che vi sono alcuni industriali che lavorano in maniera artigianale, come anche tanti che si definiscono artigianali che però utilizzano le tecniche industriali. Come distinguerli allora? Il prezzo di certo è un parametro, ma la lettura dell’etichetta è la stella polare per chi vuole sapere cosa beve. Quindi occhio, non fermarsi mai alle apparenze e non limitarsi mai a una mera discriminazione per il prezzo.
Bevi buono!